L’opera d’arte vive per sua natura dell’interazione con chi la fruisce. E oggi, rispetto ad un tempo, l’artista dispone di molti più strumenti per renderla visibile e per diffondere il proprio lavoro. Ecco come sfruttare il content marketing nel mondo dell’arte
Il mondo dell’arte e della cultura offrono innumerevoli opportunità per creare contenuti originali e attraenti. Mentre per altri settori talvolta occorre uno sforzo maggiore per tradurre la funzionalità di un prodotto o il ruolo di un brand in un racconto avvincente, quando parliamo di arte possiamo contare su un oggetto ricchissimo di significati e su un pubblico curioso e attento, pronto a cogliere nuovi spunti. Per un artista, il content marketing può diventare l’arma segreta per costruirsi una credibilità.
Inoltre, mentre un tempo l’arte veniva considerata quasi intoccabile, distante dal mondo digitale, oggi le due realtà si intersecano sempre più di frequente. Senza arrivare agli estremi dell’arte digitalizzata e immateriale, si può affermare che ogni opera d’arte è un’entità in costante divenire, che prende vita solo in funzione dell’interazione con l’utente. La visibilità non è un’opzione. Ecco allora qualche suggerimento per fare content marketing per l’arte.
Crea un blog d’arte
Le opere d’arte lasciano ampio spazio al racconto. Attraverso parole e immagini. Un blog, per un artista, è uno strumento indispensabile. Arricchiscilo di contenuti variegati, cercando di creare una connessione emotiva con il tuo pubblico. Artworkarchive.com suggerisce una selezione di 50 argomenti da trattare: un riferimento molto utile per organizzare il piano editoriale. Fondamentale, in ogni caso, è parlare di sé: racconta dove e come trovi l’ispirazione, a cosa stai lavorando in questo momento, quali sono i tuoi artisti preferiti, dove e come lavori, e così via. Senza dimenticare mai i dettagli: l’obiettivo è portare il pubblico dentro al tuo mondo. Oltre alle parole, fai ampio uso di video e immagini, imprescindibili quando parliamo di arte visiva.
Arte è condivisione
Naturalmente, il blog non deve restare un’entità isolata, ma va collegato e promosso tramite i social media: gli artisti non sempre amano questi canali, che risultano tuttavia indispensabili per fare rete e diffondere il proprio lavoro. D’altronde, l’esperienza dell’arte dev’essere per sua natura condivisa con altre persone. E un contenuto di stampo artistico, più di altri, potrà facilmente essere condiviso dalle persone, propagando in questo modo il nome dell’artista, del brand o dell’organizzazione, che si tratti di un singolo autore o di una galleria d’arte.
Follow up e punti di contatto
Oltre a generare contenuti condivisibili, chi si occupa di content marketing per l’arte può sfruttare questo strumento per ottenere un rapido follow up e per creare un punto di contatto con il proprio pubblico. Ad esempio, una galleria o un museo può coinvolgere i visitatori realizzando contenuti coinvolgenti e informarli sugli eventi in programma. Magari chiedendo di iscriversi a una newsletter. È importante anche ottenere un parere sull’esperienza vissuta a chi visita le istituzioni culturali e artistiche, in modo da costruire un rapporto di fiducia solido e bilaterale.
Il caso di Jago
Jago, pseudonimo di Jacopo Cardillo, è un artista e scultore italiano di 34 anni dall’approccio anticonvenzionale. Nel 2013 è diventato noto per aver realizzato un’opera apprezzata e al contempo discussa: Habemus Hominem. Un busto in marmo che ritrae Papa Benedetto XVI dopo aver dato le dimissioni: Ratzinger è ritratto nudo, per rappresentare il passaggio da Pontefice a uomo. Anziché creare un’aurea di mistero o chiudersi nella sua arte, Jago non ha mai evitato il confronto, raccontandosi liberamente e spiegando con molta chiarezza il suo percorso attraverso tutti i canali che il web mette a disposizione.
Su Instagram ha 486mila follower, su Facebook 297mila. I suoi coinvolgenti video, caricati sul suo canale YouTube, contano decine di migliaia di visualizzazioni. Oltre a spiegare il suo lavoro, Jago spesso instaura un dialogo diretto con il suo pubblico. In questo modo, grazie alla creazione di contenuti ragionati e curati, riesce a conquistare un numero crescente di appassionati e a incuriosire i neofiti del genere. Un ottimo esempio di come sfruttare il content marketing per l’arte.