Una buona strategia di content marketing tiene conto anche di alcuni fenomeni e tecniche di psicologia che consentono di realizzare una campagna più efficace e mirata
Content marketing e psicologia sono due discipline che procedono di pari passo. Per essere più precisi, il digital marketing e l’elaborazione dei contenuti in particolare, possono sfruttare positivamente le teorie psicologiche per risultare più efficaci. Si tratta, semplificando, di tenere conto delle decisioni inconsce o comunque non guidate dalla razionalità che le persone mettono in atto durante il processo d’acquisto. Grazie alle quali è possibile realizzare una campagna più mirata. Vediamo quindi alcuni dei fenomeni e delle tecniche di psicologia che possono essere applicate con successo al content marketing.
I vantaggi della psicologia applicata al content marketing
Sfruttare tecniche psicologiche per migliorare le proprie campagne di content marketing non è vantaggioso solo per le aziende. Anche gli utenti avranno così un’esperienza di acquisto che corrisponde maggiormente alle loro esigenze. Troveranno prima quello che stavano cercando, senza perdere tempo e con maggiore precisione. Una customer experience personalizzata può portare il 49% degli utenti a fare acquisti “d’impulso”. Al contempo, le persone otterranno in questo modo proprio quello che desideravano. Da questo punto di vista una strategia di content marketing basata su tecniche di psicologia risulta anche “etica” in quanto l’esito è vantaggioso per entrambe le parti coinvolte.
Riprova sociale e “Fear Of Missing Out”
Secondo la teoria della riprova sociale, le persone danno più valore alle scelte fatte da altri utenti. Per questo le recensioni hanno un ruolo fondamentale. Per la stessa ragione, è utile sfruttare gli influencer nelle proprie strategie di content marketing. Al contempo, le persone tendono a sperimentare la cosiddetta “Fear Of Missing Out” (FOMO), ovvero la paura di essere tagliati fuori, di restare esclusi da esperienze, interazioni, eventi, mode. A maggior ragione, quindi, tenderanno ad acquistare quello che acquistano gli altri. Per fare parte del gruppo e non sentirsi estromessi.
Scarsità e urgenza
Quando le persone percepiscono un prodotto come limitato o in fase di esaurimento sono più propense ad acquistarlo. Ciò che è raro acquisisce un valore maggiore rispetto a ciò che abbonda o è facilmente accessibile. In parole povere, tutti hanno paura di perdere un buon affare. E per questo procedono all’acquisto con rapidità. L’urgenza è un altro elemento che, infatti, si presenta di conseguenza. Nella psicologia applicata al content marketing si parla anche di “avversione alla perdita”. Evitare di perdere qualcosa è una leva più forte che desiderare e decidere di acquistare qualcosa.
Fluidità cognitiva e clustering
L’utente medio formula un giudizio su un sito web in pochissimi secondi (meno di 8). Dopodiché, per muoversi e navigare al suo interno tenderà a scartare i contenuti più complessi, secondo il principio della fluidità cognitiva. Per questo è importante usare un linguaggio semplice e inserire delle call to action molto chiare. Inoltre, poiché il tempo a disposizione è poco e la memoria a breve termine delle persone è limitata, si tende spontaneamente a raggruppare insieme i concetti simili per semplificare la comprensione. Nella progettazione di un sito web è bene tenerne conto, avvicinando gli elementi simili o creando elenchi tematici. Inoltre, nell’ottica di incentivare una navigazione semplice, ricordate anche che “less is more”: meglio ridurre le opzioni tra le quali scegliere, altrimenti l’attenzione rischia di perdersi.
Illusione di frequenza e attenzione selettiva
L’illusione di frequenza, o fenomeno Baader-Meinhof, è un pregiudizio cognitivo in base al quale, dopo aver notato qualcosa per la prima volta, si tende a notarla più spesso. Si crede così che si presenti di frequente, come se apparisse ovunque: ma è, appunto, un’illusione. Il primo fattore che influenza questo fenomeno è l’attenzione selettiva: quando sei colpito da qualcosa di nuovo, inizi a tenerlo d’occhio. Il secondo è il pregiudizio di conferma che rafforza la convinzione che quel prodotto sia improvvisamente diventato onnipresente. Il concetto di attenzione selettiva implica anche che le persone elaborino le informazioni in base a ciò che è più rilevante per i loro bisogni e interessi. Il modo più efficace per sfruttarla è condurre ricerche approfondite, sondaggi e test A/B per comprendere gli stili di vita, le esigenze e gli interessi dei clienti.