Dalle conferenze stampa di Conte alla spesa sexy, passando per Papa Francesco, Barbara D’Urso e le scarpe Lidl. Gli episodi virali del 2020 nascono (o esplodono) quasi sempre grazie alla TV.
Il 2020 è iniziato con un gesto inconsueto e in qualche modo esilarante di Papa Francesco. Il pontefice, dopo la celebrazione della sera di San Silvestro, si è liberato con un piccolo schiaffo della presa di una fedele che, avendolo agguantato, non si decideva a lasciarlo andare. Un’azione che ha fatto il giro del mondo, finendo sui più importanti portali di informazione. Sui social, lo schiaffo ha diviso gli utenti. Tanti ne hanno sottolineato l’irritualità, ma altrettanti sono stati i commenti a difesa. Dopodiché, gli utenti del web si sono sbizzarriti in una serie di meme sarcastici. Un primo esempio che evidenzia come la stragrande maggioranza dei fenomeni che diventano virali sul web derivino dai telegiornali o dai programmi tv. A dimostrazione del fatto che, lungi dall’essere morta, la televisione è oggi più influente che mai. E Internet ne potenzia l’eco.
Lo spettacolo della politica, dai palazzi al web
Che i politici oggi non possano esimersi da un’esposizione costante e dai commenti a ruota libera dei cittadini è noto. Tant’è che anche le comunicazioni più importanti, come le conferenze stampa del Premier Giuseppe Conte, vengono trasmesse in diretta televisiva e Facebook. Così è immediata la proliferazione di parodie e di doppiaggi satirici. Dal primo “Io resto a casa” alla complicata agenda “a colori” di Natale, perfetta per essere associata alla tombola o alle ordinazioni del sushi. Qualcosa di simile accade con il governatore della Campania Vincenzo De Luca, che con i suoi interventi coloriti offre sempre materiali straordinari ai creativi della rete.
Il video più iconico del lockdown resta forse quello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, in un fuori onda, si sistema i capelli rispondendo al suo collaboratore che gli indica un ciuffo fuori posto: “Eh Giovanni, non vado dal barbiere neanche io”. Una frase capace di portare la più alta figura istituzionale a una dimensione squisitamente quotidiana. C’è poi chi dà spettacolo, come Vittorio Sgarbi, portato via a forza dal Parlamento perché non vuole indossare la mascherina. O Matteo Salvini che similmente rivendica il diritto di abbassarsela parlando con una signora e pronunciando due sillabe, “ah no?”, diventate virali in un attimo. Fino al siparietto dell’ex senatore Antonio Razzi sbarcato direttamente su TikTok.
La tv (soprattutto Mediaset) fonte di ispirazione e megafono
Molti dei fenomeni più diffusi sul web provengono da programmi d’intrattenimento. Uno su tutti Sanremo, che ha dato origine almeno a due momenti iconici. La vicenda di Morgan, che rimane solo sul palco guardandosi attorno con aria stupefatta (“Che succede?”) e il twerking di Elettra Lamborghini. Un’altra protagonista indiscussa è Barbara D’Urso che per invitare a frequentare i ristoranti cinesi mangia in diretta, con aria seria, un biscotto della fortuna. In un’altra occasione tiene invece un tutorial molto dettagliato su come lavare correttamente le mani, presto diventato un tormentone da lei stessa rilanciato sui social nelle sue molteplici versioni, ad esempio in stile “Gioca jouer”.
Dalla tv al web (e a TikTok), una modifica e di nuovo in tv
Non è da meno il giornalista Mario Giordano che irrompe gridando negli studi di “Fuori dal coro” con un monopattino, inneggiando al bonus. Spesso queste scene sono rilanciate da community che le trasformano, come Mimmo Modem, oppure le esaltano, come Trash Italiano. Ma ancor più di frequente, quest’anno, da TikTok. Qui le persone non intervengono con modifiche e critiche, bensì doppiandole, come accadeva un tempo in segno di stima. Oggi, pur non volendo elogiare i personaggi in questione, viene loro garantita in questo modo un’enorme visibilità.
Il Covid al centro, dai balconi ad Angela
Tra gli eventi che hanno affollato il web nel corso dell’anno ricorderemo anche alcune scene paradossali. Ad esempio quella in cui un giudice di Forum versa l’acqua fuori dal bicchiere. Ovviamente il Covid è stato il filo conduttore di svariati episodi diventati virali, dal grido di speranza #Celafaremo al Coprifuoco, fino a “Non ce n’è coviddi”, trasformata dalla stessa protagonista, Angela da Mondello, in una discussa hit dance. Gli ultimi mesi del 2020 hanno regalato altre opportunità di discussione, come il tutorial dedicato alle donne per fare la spesa in modo sexy, che ha scatenato una bufera sul programma della Rai “Detto Fatto”. Infine, l’acquisto compulsivo delle scarpe Lidl, frutto di una precisa e ben riuscita strategia di marketing della catena di grande distribuzione.
Effetto Shark, meteore di pochi giorni
Molti di questi episodi vivono di una cultura shark: la “shark curve” (curva a pinna di squalo) rappresenta l’evoluzione di fenomeni che diventano immediatamente virali e popolari sul web per poi scendere altrettanto rapidamente. La maggior parte dopo un po’ ritorna in auge e si assesta in un mercato. Altri, spariscono per sempre. Molti degli eventi citati finora con grande probabilità non torneranno, mentre alcuni forse rimarranno noti a un pubblico di amanti del trash. Un genere intramontabile.