chi è Wallstreetbets

Analisi di WallStreetBets, un Community Management fenomenale

Tanti meme, poca eleganza, infinita (o quasi) libertà. Ma anche complotti e voglia di giocare. Ecco come nasce e cresce la Community del momento, e cosa può insegnare agli esperti di social.

di Riccardo Bianchi

WallStreetBets è diventata famosa per la storia della “scommessa collettiva” contro gli hedge funds sulle azioni di GameStop (trovate qui il racconto). Ma dietro al “successo finanziario” c’è la storia di una community forte, politicamente scorretta, giovanissima e capace di cacciare a furor di popolo il proprio fondatore. WSB è un fenomeno di community management da studiare.

Memecrazia 

Su WSB si parla a suon di meme. Negli ultimi mesi, la fanbase è passata da 1 milione di persone a ben 7, richiamati dal profumo dei soldi facili, e i nuovi arrivati hanno portato un linguaggio più serio. Ma è una moda passeggera. I meme sono la lingua della compagnia. Immagini con le scritte, ma soprattutto video di film o cartoni, doppiati con frasi e scritte di tutt’altro significato.

Anche i “documentari” che raccontano r/wallstreetbets sono fatti con i meme. Voi potete denigrare la cosa, ma è una vera lingua condivisa, ed estremamente veloce e divertente.

Questo codice unisce un gruppo di persone quasi tutte giovanissime, GenZ uscite da 4Chan, il social violento e volgarissimo che ora è caduto un po’ in disuso, ma nel 2016 fu la base delle community che portarono al successo Trump. Lì nascevano tutti i complottismi e tutti i contenuti ironici con cui si sfottevano i democratici americani.

Il politicamente scorretto come filosofia

Su WSB non si caccia nessuno anche se è offensivo. Anzi, come in un gruppo di tredicenni scatenati, le offese fanno ridere. Ogni termine politicamente scorretto viene abusato: ci si dà del gay, dell’autistico, ci si chiama ritardati, che in inglese è “retards”, anagramma di “traders”, anche per ironizzare l’incapacità di fare investimenti.

l’anagramma di Traders è Retards…

Quest’area adolescenziale ha permesso a molti di “sentirsi liberi”, come quando da ragazzino ti ritrovi con gli amici e fai cose che i tuoi genitori ti dicono di non fare e non dire.

La community che caccia il fondatore e i moderatori

Wallstreetbets è l’ultimo residuo romantico dell’internet 1.0, quando nascevano i forum dove la leadership non era del fondatore, ma dei più attivi. Dove non c’erano Zuckerberg o gli influencer, ma i moderatori. Qui la cosa è andata oltre. Il fondatore era scomparso, ma nel 2020 è tornato provando a monetizzare il gruppo, cacciando moderatori eletti a furor di popolo. Ma le regole di Reddit non lo consentono. Così la community si è rivoltata, si è unita e ha iniziato una rivoluzione. Ha scritto in massa migliaia di messaggi agli admin di Reddit, che sono intervenuti e hanno espulso il fondatore, ridando il gruppo ai moderatori iniziali.

Il meme dopo che il server di WallStreetBets era caduto

I nuovi moderatori hanno tolto tutti i ban agli utenti, ristabilito quella pace anarcolibertaria molto americana, intrisa di una forte cultura dell’autodeterminazione. Scusate il discorso forse troppo politico: in poche parole, non ci sono regole né capi, solo persone scelte per tenere un po’ di ordine e che devono star attente al sentiment collettivo, o sanno di essere pronte a saltare. E non sono nemmeno idioti che non hanno niente da fare. Tra i moderatori ci sono Ceo di aziende quotate (no, nessuna ha sfruttato la community per gonfiare i titoli, se lo volete sapere).

Gli investimenti, solo un gioco

Ho letto commentatori parlare di analisi dei titoli su WSB e infiltrati esperti di finanza, lì per muovere il mercato. Chiaramente non hanno mai letto niente. Le analisi non hanno nessuna base, gente che guarda i grafici e li spiega secondo logiche senza senso, ma lo fa sentendosi Warren Buffet. E non essendoci affatto gli esperti dentro, i commenti sono più illogici dei post. Ma i giudizi, sia positivi che negativi, vengono presi con tranquillità, ci si può offendere liberamente, anche arrivando a livelli di puro bullismo. Uno dei più noti ad aver perso tantissimo si è cancellato da Reddit, ma il suo nickname è ancora usato come sinonimo di loser.

Fino a metà 2020, la community era famosa per le clamorose perdite, comprese persone che si sono trovate a guadagnare tantissimo e poi perdere tutto in una notte. Certo ci sono stati gli hype collettivi su Tesla e Bitcoin, ma sono state parentesi. Chi perdeva entrava nella All Of Fame, e invece di essere considerato uno sfigato, diventava un vero mito.

Da questo punto di vista, è un gruppo che si muove su logiche estremamente maschili, dove il machismo e la virilità sono esaltate. Se avessero fermato questa modalità, probabilmente gli utenti si sarebbero annoiati e avrebbero lasciato.

Complottismo, giustizialismo e tanta rabbia

Ultimo punto da toccare, è il tema dei sentimenti collettivi, molto importanti in una community. Perché se è vero che l’obbiettivo di fare soldi può essere un collante per stare insieme, non lo è per partecipare così attivamente e in così tanti. Ci devono essere alla base dei valori condivisi.

Questi sentimenti condivisi si racchiudono in una parola: rabbia sociale. Ora gli attacchi a Wall Street e ai fondi sono decuplicati, ma anche prima c’erano tanti commenti pesantissimi contro chi muove i soldi. Una sensazione diffusa in America è che il sogno americano sia stato fermato, che col duro lavoro non si possa più diventare ricchi, e che solo la finanza lo permetta. Ma la finanza non è aperta, dicevano su WSB. Certo gli ultimi giorni, con le piattaforme che bloccano l’acquisto di titoli ai piccoli risparmiatori o i giornalisti che li accusano di manipolare il mercato a danno dei ricchi fondi, non fanno che aumentare questa rabbia.

Alla rabbia si era già aggiunto da tempo il complottismo, che nella finanza dei piccoli si nasconde spesso dietro analisi farlocche: “dietro all’azienda X c’è Tizio, che se il titolo di X va su allora farà questo, e il titolo Y cadrà, quindi se sale X bisogna investire su Y”. Ora la cosa è esplosa, con gente che scrive di avere amici dentro le piattaforme di trading che hanno raccontato questo e quest’altro, smentiti dopo un minuto perché non torna niente di quanto riportato, ma intanto il post gira su mille gruppi e via così. Se ci sommiamo un forte giustizialismo vendicativo, con la richiesta di assalire Wall Street, c’è un’area da 6 gennaio (l’assalto del Campidoglio dei fan di Trump). La cosa non è positiva, ma è un collante forte. I sentimenti violenti lo sono sempre, nel breve termine.

Cosa insegna agli esperti di community management

Andrò per punti, ma vi chiedo di mandarmi commenti per aggiungere i vostri giudizi:

– In una community serve un linguaggio che unisca. Se è creativo, meglio.

– La gente ha voglia di sentirsi libera online. Troppe regole e rigidità frenano la partecipazione.

– Il gioco collettivo tiene unita la community. È la gamification

– Come segnalato dal collega Fabio Pisanu, la voglia di avere un posto nel mondo è ancora più forte, di partecipare a qualcosa di importante, di essere “protagonista” della storia.

– Sviluppare uno scopo o un sentimento collettivo, dà una ragione per tornare

– Copiare WSB non è possibile per chi non ha quei valori e quell’età. Non provateci.

– Le aziende non sono WSB. Prendete spunto su alcune caratteristiche che l’hanno resa forte, ma se la copiate, i rischi di immagine saranno pesanti.

Scrivetemi e ditemi cosa ne pensate: riccardo.bianchi@fpslab.it